Pagina:Storia di Milano II.djvu/224

Da Wikisource.

secondò due personali passioni, l’avidità del denaro, e la gelosia di comandar sola nell’animo del re suo figlio. Qualche cosa ancora di peggio manifestò ella poi, quando chiamò mentitore il SaintBlançay, e sostenne che que’ denari erano un capitale suo, che se le restituiva. L’orrore poi va al colmo, sapendosi che quell’onoratissimo vecchio ministro venne impiccato a Montfaucon. (1523) La duchessa d’Angoulême, nel 1523, aveva quarantasette anni, nudriva qualche passione pel duca di Bourbon, contestabile di Francia, avendo essa contribuito a fargli avere degli onori, dovuti alla nascita e merito suo, ma che il re da se medesimo dati non gli avrebbe, attesa la nessuna conformità fra l’umore vivace del re e la grave fierezza del duca; aveva trentaquattro anni il contestabile, allorquando le attenzioni della vedova duchessa d’Angoulême divennero sì pressanti, che ei lasciò chiaramente scorgere quanto importune gli fossero. La duchessa era tanto bella, quant’era possibile all’età sua. Ma ella avea l’anima tanto bassa e plebea, che pensò di vendicarsene, o di ridurre il duca a capitolare con lei promuovendogli de’ mali. Cominciò a fargli sospendere le pensioni. Il duca non se ne lagnò, anzi a dispetto di lei accrebbe il fasto e la pompa, per mostrare quale ei fosse indipendentemente dai soldi del re. Il contestabile invitò il re alla sua terra di Moulins, e lo accolse con feste splendidissime. La duchessa fece proporre al contestabile la sua mano; egli sdegnò e derise queste nozze. Allora la donna in furore, adoperando il cancelliere di Francia Duprat,