Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/136

Da Wikisource.
132 libro secondo

del priorato di Ranverso (de rivo lnuerso), tra Rivoli ed Avigliana. La chiesa che si vede di presente fu edificata a spese di monsignor Antonio della Rovere vescovo Agenense, nel 1530, e perfezionata da monsignor Gerolamo della Rovere arcivescovo di Torino. Su tutte le crociere delle vôlte vedeansi le insegne di quella famosa stirpe.

Fu ristaurata ed ornata dalla confraternita di San Giovanni decollato, che pigliava il titolo di Sta Maria di Misericordia fondata in marzo del 1578 nella chiesa di San Simone: questa confraternita in febbraio del 1580 ottenne dai frati di Sant’Antonio facoltà di fabbricare sui quattro pilastri ultimi della loro chiesa un oratorio per cantarvi i divini uffici. Costrusse poi a ponente della chiesa una cappella per seppellirvi i giustiziati; e piii tardi atterrò l’antico campanile, e ne costrusse un nuovo.

Piccole e misere erano quasi tutte le chiese di Torino nel medio evo; erano inoltre squallide e sporche, e la loro suppellettile consisteva in due o al più quattro o sei candelieri di ferro, un calice di ferro o di stagno, due paramentali, una teca d’avorio o d’ottone dorato per riporvi il Santissimo ed i messali, breviarii ed antifonarii indispensabili. Gli altari eran di legno, pochi in muratura, tre forse o quattro in tutta la città di pietra o di marmo. Tutto questo appare dagli atti della visita pastorale cominciala da Giovanni di Rivalla nel 1568: e così misera era la casa