Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/138

Da Wikisource.
134 libro secondo

era instituita per confortare i condannati, accompagnarli alla giustizia, seppellirne i corpi e far celebrare pii suffragi per l’anima. A questo fine deputava sei confortatori, e nei tre giorni che seguitavano immediatamente l’esecuzione di ciascun condannato, gli faceva dire tre uffizii e tre messe di San Gregorio.

La messa di San Gregorio, così chiamata da un consiglio dato da quel santo pontefice all’abate Prezioso, consisteva nel dire per trenta giorni continui successivi al transito d’alcuno una messa pel suffragio di quell’anima, e nel salmeggiare durante la messa l’ufficio de morti. Onde si scorge che solo impropriamente chiamavasi messa di San Gregorio il suffragio ridotto a soli tre giorni.

In molti luoghi, come a Novara, a Como ed altrove, coteste cappelle de’ giustiziati furono segno d’un culto superstizioso fondato sulla opinione che più facilmente abbiano potuto procurarsi l’eterna salvezza coloro che sì acerbamente espiarono i loro misfatti in questa vita, e furono confortati di sì caldi spirituali soccorsi. In alcune città, in una scura cappella, un fioco lume che v’arde perenne mostra un gran crocifisso, il cui piede è circondato dei teschi degli sciagurati che espiarono sul patibolo i delitti.

San Dalmazzo era chiesa parrocchiale, ed avea giurisdizione nel 1584 su mille anime. L’ordine di