Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/154

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150 libro secondo

che l’assalto medesimo; gli errori, gli abusi, le sciocchezze, le colpe di pochi furono scritte a debito di tutti; e procedendo più oltre, si negò ai dritti dei regolari (come dai più avventati e men religiosi anche alle ragioni temporali della Chiesa in generale) la pacifica sanzione del tempo, che non può violarsi senza rovesciar un principal fondamento dell’ordine politico e civile, e rimetter tutto in questione ed in confusione. Tali dottrine proclamate con gran pompa di erudizione, e co’ fulgori e colle illecebre di uno stile ora splendido e imaginoso, ora spiritosamente beffardo, avean fatto senso non solo ne’ popoli, ma anche nei principi, i quali non possono a meno di risentir l’effetto d’opinioni che, per contenere nelle cause da cui movono qualche parte di vero e qualche apparenza di bene, si vanno generalizzando. Scarse furono dal pontificato di Benedetto xiv in poi le promozioni de’ regolari alla sacra porpora. Più tardi Ganganelli, Francescano, era il solo regolare che facesse parte del sacro collegio; esaltalo al trono pontificale, non solo non diede il cappello ad alcun regolare, ma per evitar mali maggiori, e impaurito forse dalla minaccia d’uno scisma, si risolvette a suo malgrado a disciogliere il più famoso, il più potente e il più lungamente ed accanitamente combattuto degli ordini regolari: conoscendo del resto ottimamente che niun ordine regolare è necessario alla Chiesa di Dio, niuno ne