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capo primo 149

d’illustri oratori, dei quali in niun tempo la Compagnia di Gesù ha patito penuria, e basti rammentare Daniello Barloli che predicò la quaresima del 1651, e Paolo Segneri che vi fece la quaresima del 1663. Nel 1584 i Gesuiti recavansi ad insegnare il catechismo ai ragazzi nel duomo e nella chiesa di San Dalmazzo.

La notte che seguiva all’ultimo giorno di settembre del 1773, monsignor Lucerna Rorengo di Rora, arcivescovo di Torino, delegato dal papa, mandò notificando ai Gesuiti di Torino la soppressione della Compagnia, co’ rigori che l’accompagnarono.

Questa soppressione, chiesta con tenaci e minacciose istanze dalle potenze Borboniche, e massime dalla Spagna, fu in Piemonte accettata piucchè applaudita. Il diario ms. de’ Carmelitani di Torino la registra in questi termini: Soppressione del tanto illustre, dotto, e in questi nostri Stati esemplarissimo ordine Gesuitico.

Già da un mezzo secolo e più la pubblica opinione non era molto favorevole ai Regolari, travagliata essendo, e per dir così, manipolata da una quantità di scrittori che li rappresentavano come occupatori delle ragioni de’ vescovi, e di quelle del principato, e delle sostanze de’ popoli, e contrarli alla pubblica pace: e, come accade nelle dispute appassionate, avvelenate da lunghi contrasti, anche talora da difese imprudenti, più perniciose all’assalito