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Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/169

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capo secondo 165


La stirpe dei Gorzano si estinse a’ tempi d’Emmanuele Filiberto; e nello stesso regno venne meno con Aleramo Beccuti anche quest’altro generoso lignaggio. Fin dal 1397 possedevano i Beccuti il feudo di Lucento; quel castello passò poi ad Emmanuele Filiberto, il quale assai di quel luogo si ricreava. Poichè nel 1405 Ludovico, principe d’Acaia, fondò l’università di Torino, Ribaldino Beccuti si travagliò per allogarlo in case convenienti, e gli die stanza avanti alla chiesa di San Gregorio (San Rocco).6

Quel lungo vôlto seguitato da un vicolo che andava e va ancora a finire nella strada che costeggia la chiesa de’ Gesuiti accanto alla casa Gazzelli, aveva a destra e a sinistra botteghe di librai; al di sopra s’aprivano le scuole delle varie facoltà. Il vôlto era a sesto acuto alla gotica, le finestre sulla strada che pigliava nome dallo studio, quadrate e senza ornamento.7 Ne ho veduto il disegno nell’archivio di Città.

Le adunanze solenni de’ varii collegi per conferir gradi accademici si teneano nel vicino convento de’ frati minori (San Francesco), alla cui fede era anche commessa la custodia dell’archivio del Comune.8

Fin dal 1225 si trova ricordato il palazzo del Comune di Torino,9 e secondo Fuso di que’ tempi, molti atti giuridici e tabellionali faceansi nel portico