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294 libro terzo

Savoia; e sopra lo stemma la tavola della Risurrezione. Sopra la statua di Sant’Andrea vedevasi la statua della Speranza. Sotto, l’effigie dipinta del duca Carlo Emmanuele i. Sopra il S. Lorenzo v’era la statua della Carità; sotto, il ritratto di Donna Caterina d’Austria moglie di Carlo Emmanuele i. Infine accanto alle statue de’ Ss. Andrea e Lorenzo erano due altre statue de’ Ss. Benedetto e Bernardo.

Per due scale di pietra laterali che venivano a far capo nelle navi minori, si scendeva nella cappella sotterranea di Nostra Signora delle Grazie, ove vogliono alcuni sia seguita la miracolosa invenzione.

In capo alla nave posta a cornu evangelli v’era l’altare de’ Ss. Carlo e Martino; gli succedeva l’altare di S. Valerico, il cui corpo nel 1584 conservavasi nella cappella sotterranea; seguitava la cappella degli Angioli, fondata da Marc’Antonio Bayro, poi quella della Madonna della Consolata, l’ultima era la cappella di S. Bernardo costrutta da Manfredo Goveano, consiglier di Stato, figliuolo del celebre giurisconsulto Antonio, nella quale ebbe quell’illustre lignaggio le sue tombe gentilizie,5 ed era situata dove ora s’apre la porta che guarda a ponente.

In capo all’altra nave era la cappella del Crocifìsso che fu patronato dei Delfini e dei Sanmartini di Castelnuovo, e venne dipinta nel 1610 dal Conti; nè v’erano altre cappelle da quel lato, aprendovisi due grandi porte, una in faccia all’altare di S. Valerico,