Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/317

Da Wikisource.

Note



(1) Chronicon Novalic. cc. v, vii et xxviii.

(2) Unus ex monacis de pretesemi conficit imam pulchram iconam super ipso altari locandam.

(3) Atti della visita di monsig. Peruzzi (Archivio arcivescovile) «ad quod habetur imago gloriosae Virginis valde devota, ut indicant vota cerea et argentea ad parietes ipsius cappellae appensa, et ad quod quotidie celebratur cum magna populi multitudo confluat».

(4) Registri del controllo in detti anni, fol. 320, 88, 255. Archivi camerali.

(5) Istromento 16 aprile 1625. Archivio della Consolata.

(6) Attestazioni giurate sulla chiesa antica di Sant’Andrea del conte Giovanni Fuselli, e di Paolo Baldassare Perrone nel 1705. Archivio della Consolata.

(7) Carlo Emmanuele i, in data del 1 di marzo 1611. donava ai Padri della Consolata ducatoni 400 a fiorini 13 l’uno, per le fatture et pei marmi negri applicati alla cappella della Madonna della Consolata. Registri del controllo, fol. 24, Archivi camerali. Il 5 di maggio dell’anno medesimo facea pagare a fra Guglielmo di Santa Eufemia priore d’essa cappella scudi 600 d’oro per li ornamenti della medesima. Ivi, fol. 70.

(8) Nell’ andito che mette dall’atrio d’ingresso alla sagrestia nella cappella della Consolata, un voto d’Antonia Maria Noberasca ci mostra grossamente la figura della cappella antica, così come trovavasi nel 1620.

Vol. II 40