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capo secondo 327

fondatore del collegio che ne porta il nome in quella città. Ludovico, altro nipote, fu primo presidente del Senato di Piemonte, e riposa anch’egli nella stessa cappella.

Il professore Michele Ponza, il quale col suo elettrico Annotatore ha svegliato fra noi la facile, ma pur utile letteratura de’ giornali, e che mentre menando attorno la terribile sua sferza grammaticale credeva di far tacere una dozzina di cattivi scrittori, ne ha fatto bulicare un centinaio, ha pubblicato nel fascicolo di giugno del 1835 un bell’intaglio del monumento di cui parliamo, delineato a mia richiesta dal signor Barthe, valente architetto di Tolosa. Cassiano Dalpozzo, in onore del quale fu innalzato, era figliuolo d’Antonio Dalpozzo e di Margarita della Torre. In giovane età fu dottorato in leggi, e quindi aggregato al collegio di giurisprudenza dell’università di Torino. Sedè più tardi ne’ magistrati, e, secondo lo stile di quell’età, non si restrinse all’ufficio del giudicare, ma adoperato da Carlo iii e da Emmanuel Filiberto in difficili ambascerie mostrò quanto giovi al maneggio delle più gravi cose di Stato, quel perpetuo esercizio di schietta logica che necessita l’applicazione ai casi pratici delle dottrine della giurisprudenza. Pervenne per varii gradi fino alla carica sublime di primo presidente del senato di Piemonte.

Acquistò nel 1566 la signoria di Reano, ancora posseduta dai Dalpozzo, principi della Cisterna.