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388 libro terzo, capo quarto

che predicava. Era il giorno 7 di febbraio del 1751. Compiuta la procession generale per l’aprimento dell’anno santo, ascese il pergamo il padre Giambattista Prever, dell’Oratorio, uomo veramente apostolico, pieno di zelo, e per tutta la città tenuto in concetto d’uomo santo.31 Pigliò per tema del suo discorso il versetto: Variis et miris modis vocat nos Deus. Finito l’esordio, ripetè il versetto e cadde morto. Fu così viva e così universale l’opinione che fosse santo che, stampatosene il ritratto, se ne spacciarono in brevissimo tempo parecchie migliaia. Esposto secondo l’uso il cadavere in chiesa, il popolo divoto corse a furia a tagliargli i capelli e l’abito; né a ciò contento, fece a pezzi il confessionale, e ne serbò i brani come reliquia.32