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630 libro quinto

altri santi; e due di Camillo Procaccini, rappresentanti l’Annunziata; la tavola della Vergine del Suffragio all’altar maggiore era di Nicolò Torniolo da Siena, celebre per aver trovato l’arte di colorire i marmi.

Ora la chiesa e il monastero vennero ridotti ad usi profani; e le Cappuccine furono ristabilite nel monastero prima occupato dalle monache di Santa Maria Maddalena.

Vicino a questa chiesa s’alza il bel palazzo dei conti Perrone di S. Martino, architettura di Giambattista Borra. E nobilitato da più memorie. Imperocché ivi abitava il già lodato cardinal delle Lanze, ed ivi morì Diodata Saluzzo-Roero, dama degna di alto onore non meno pe’ generosi suoi carmi e per la molta e varia dottrina, che per l’indole sua tutta schiettezza, tutta bontà.

Il palazzo che sta di fronte a quello dei conti Perrone fu costrutto verso il 1663 da Antonio Maurizio Valperga, ingegnere di S. A. R. Nel 1719 dal barone Giuseppe Antonio Valperga fu venduto al conte Gian Gerolamo Galleani di Canelli; questa famiglia lo fe’ abbellir di pitture a fresco da Cesare Mazzoni; e nel 1781 volle che fosse interamente restaurato ed ampliato secondo i disegni dell’architetto Luigi Barberis.8

Da alcuni anni è passato in proprietà dell’avvocato Antonio Gal ino, il cui appartamento è ricco di