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capo sesto 643

questa capitalo una colonia di quelle sacre vergini. Fu gradito il pensiero, il quale per liberalità del Re, e co’ sussidii che mai qui non mancano della pietà privata, e massime della signora marchesa di Barolo, potè sollecitamente recarsi ad effetto; in ottobre dell’anno medesimo qui giunsero suor Cherubina della Incarnazione, superiora delle Adoratrici, con tre compagne e col confessore, e furono poco dopo seguitate da altre cinque.

Nel giorno dell’Epifania del 1840 si die principio alla solenne esposizione del Sacramento ed all’osservanza religiosa. Ora la prima angusta sede si è per notabili ingrandimenti ampliata; ed un tempio assai più degno della maestà del Dio che dee ricever omaggio di perenne culto da stuolo di vergini elette, è stato costrutto al sud di quest’isola stessa col disegno dell’architetto cavaliere Alfonso Dupuy.9

La via che chiamano dei Carrozzai riesce ai giardini pubblici. Al di la de’ giardini pubblici, ora rinfrescati da una fontana, ingentiliti da una rotonda che serve ad uso di caffè, bel pensiero architettonico del signor Panizza, move in sul finir della piazza del Mercato la via di S. Lazzaro, nella quale è il prospetto della nuova chiesa del Sacramento, e che procede parallela alle vie dei Tintori (prolungamento di quella del Soccorso), dello Spedale e dell’Esagono, fino al viale Lungo Po.

Della chiesa di San Lazzaro, già cimitero, ed ora