Pagina:Stowe - Il fiore di maggio, 1853.djvu/220

Da Wikisource.

213

“Invero, signor James, io avrei desiderato che voi foste venuto un’istante più presto, per ascoltare la confessione d’Alice.

— Che cosa ha ella confessato? disse James.

— Che ella è più bella, e più buona di tante persone.

— Oh non è duopo arrossire di ciò, soggiunse James.

— Ma non è qui tutto: ella vuol esser vagheggiata ed ammirata, e...

— Oh! la riconosco in questo tratto, disse James lanciando uno sguardo ad Alice.

— Inoltre, seguì essa, ha fatto un sermone in favore della vanità e dell’amor proprio.

— E la prima volta ch’io predicherò ancora, disse Alice, vi inviterò a prendere le necessarie note, perchè la memoria non vi serve.

— Voi vedete, James, disse la signora, che ad Alice sta molto a cuore il dire tutta la verità quando ella parla, ed io ho tentato di imbarazzarla colle mie questioni; vi prego che voi pure ne facciate alcune, per vedere ciò che vi risponderà. Ma, perdono, ecco lo zio C... che viene a prendermi per una cavalcata, è necessario ch’io mi salvi.„

E come un piccolo reattino, scomparve dalla sala, lasciando James ed Alice a quattr’occhi.

“Avvi realmente una inchiesta.... disse James tossendo leggermente.„

Alice lo riguardò.

“Avvi infatti un’inchiesta, Alice, a cui desidero che vi piaccia di rispondere„.