Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/157

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favola quinta 151

alle arme. E perchè, si come è detto di sopra; Emilliano sommamente commendava il suo Travaglino, disse Lucaferro ad Emilliano: — Tu lodi tanto cotesto tuo vaccaro di sofficienza, di lealtá e di veritá; ed io ti dico che egli è il piú insofficiente, il piú sleale ed il piú bugiardo uomo che mai creasse la natura; e mi offero di fartelo vedere ed udire, che in tua presenza egli ti dirá la bugia. — E fatte molte parole tra loro, finalmente posero pegno i loro poderi: concordi in questo modo, che se Travaglino dirá la bugia, il podere di Emilliano sia di Lucaferro; ma se non sará trovato in bugia, il podere di Lucaferro di Emilliano sia. E di questo, chiamato uno notaio, fecero uno stromento publico con tutte quelle solennitá che in tal materia si richieggono. Partitosi l’uno dall’altro, e giá passata la loro ira e sdegno, Lucaferro cominciò pentirsi del pegno che egli aveva messo e dello stromento per man di notaio pregato; e di tal cosa tra se stesso si ramaricava molto, dubitando forte di non restare senza podere, col quale e sè e la famiglia sua sostentava. Or essendo a casa Lucaferro, e vedendo la moglie, che Isotta si chiamava, sí malinconioso stare, e non sapendo la cagione, dissegli: — O marito mio, che avete voi, che cosí mesto e malinconioso vi veggio? — A cui rispose Lucaferro: — Taci per tua fe’, e non mi dar maggior noia di quello che io ho. — Ma Isotta, desiderosa di saperlo, tanto seppe fare e dire, che dal marito il tutto intese. Laonde voltatasi col viso allegro verso lui disse: — È adunque cotesto il pensiero per cui tanto affanno e tanto ramaricamento vi ponete? State di buon animo, che a me basta il cuore di far sí che non che una, ma mille bugie fiano da Travaglino al suo patrone dette. — Il che intendendo, Lucaferro assai contento rimase. E perchè Isotta chiaramente sapeva che ’l toro dalle corna d’oro ad Emilliano suo cognato era molto caro, ella sopra di quello fece il disegno. E vestitasi molto lascivamente e licatasi il viso, soletta uscí di Bergomo, ed andossene a Pedrénch, dove era il podere di Emilliano: ed entrata in casa, trovò Travaglino che faceva del caso e delle ricotte; e salutatolo, disse: — Travaglino mio, son