Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/161

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favola quinta 155

qui, nè si ha avuto novella alcuna di te? — — Rispose Travaglino: Signore, le molte occupazioni mi hanno intertenuto. — E come sta il toro dalle corna dorate? — disse Emilliano. Allora Travaglino, tutto confuso e venuto nel viso come bragia di fuoco, voleva quasi iscusarsi ed occultare la veritá. Ma perchè temeva di mancare dell’onor suo, prese ardimento, e cominciò la istoria de Isotta; e li raccontò a punto per punto tutto quello che egli aveva fatto con esso lei, ed il successo della morte del toro. Emilliano, questo intendendo, tutto stupefatto rimase. Onde, per aver Travaglino detta la veritá, fu tenuto uomo veritiero e di buona estimazione, ed Emilliano restò vittorioso del podere, e Lucaferro cornuto; e la ribalda Isotta, che credeva altrui gabbare, gabbata e vergognata rimase.


il fine della terza notte