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196 notte quarta

e se lo mise in dito. Ed accortosi Nerino che la bella donna di cui ragionava era moglie di maestro Raimondo, piú oltre passare non volse; e stimolato da maestro Raimondo e da i parenti che l’istoria cominciata seguisse, egli rispose: — Eh sí, eh sí! cantò il gallo, e subito fu dí; e dal sonno risvegliato, altro piú non udí. — Questo udendo e parenti di maestro Raimondo, e prima credendo che tutto quello che Nerino gli aveva detto della moglie esser vero, trattorono l’uno e l’altro da grandissimi embriachi. Dopo alquanti giorni Nerino trovò maestro Raimondo; e fingendo di non sapere che egli fusse marito di Genobbia, dissegli che fra due giorni era per partirsi: perciò che il padre scritto gli aveva che al tutto tornasse nel suo reame. Maestro Raimondo li rispose che fusse il ben andato. Nerino, messo secreto ordine con Genobbia, con lei se ne fuggí; ed in Portogallo la trasferí, dove con somma allegrezza longamente vissero. E maestro Raimondo, andatosene a casa e non trovata la moglie fra pochi giorni disperato se ne morí. —