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favola quinta 195

l’anno della penitenza rimase, contento e pieno di molti doni e ricchezze. E creatolo gentil’uomo di Napoli, di Forlí e di altre molte città, essendo prima di bassa condizione, divenne chiaro e illustre a guisa di Tullo Ostilio e di David, i quali consumaron la puerizia sua in pascere le pecore, e nella età piú forte l’uno resse e raddoppiò l’imperio romano, l’altro trionfò del regno de gli Ebrei. —


il fine della notte duodecima.