Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. II, 1927 – BEIC 1930632.djvu/34

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28 notte sesta

era suor Modestia al suo luogo assisa, che suor Pacifica si levò in piedi; ed in tal guisa riverentemente parlò: — Mi persuado, venerabili sorelle, anzi certissima mi tengo, che voi, come donne prudenti e savie, prenderete ammirazione non picciola, che io, pur l’altr’ieri venuta ad abitare questo luogo, mi voglia agguagliare, anzi preporre a queste due nostre onorande sorelle, le quali e di età e di prosapia mi sono superiori. Ma se con gli occhi dell’intelletto saggiamente considerarete, quante e qual siano le condizioni mie, senza dubbio voi farete stima maggiore della gioventú mia, che della loro vecchiezza e parentado. Io, sí come è cosa a voi tutte manifesta, portai meco amplissima dote, colla quale il vostro monasterio, che già era per antiquità tutto distrutto, è ora dalle fondamenta sino al tetto rinovato. Taccio le case ed e poderi co’ denari della mia dote comperati, di quai ogni anno ne cavate grandissime rendite. Per queste adunque ed altre condizioni mie, e per ricompensamento di tanto beneficio, quanto ricevuto avete, me in vostra badessa eleggerete; perciò che il viver e il vestir vostro dalla mia dote e non altronde dipende. — E cosí detto, se n’andò a sedere. Compiuti che ebber le tre suore i loro sermoni, il vicario di messer lo vescovo fece tutte le donne ad una ad una venir alla presenza sua e scrisse il nome di colei che ciascaduna di loro voleva per sua conscienza fosse abadessa. Compiuto il dar di voti, tutta tre rimasero negli voti uguali, nè tra loro era differenza alcuna. Onde tra tutte le monache nacque grandissimo contrasto, e chi l’una e chi l’altra e chi la terza per suo capo voleva, nè per maniera alcuna acchetar si potevano. Il vicario, vedendo la lor dura ostinazione, e considerando che ciascaduna delle tre suore per le sue buone condizioni tal dignità meritava, pensò di trovar via e modo che una di quelle tre, senza dar materia di turbamento alle altre, rimanesse badessa. E chiamate le tre donne alla presenza sua, disse: — Madre mie dilette, io a bastanza intesi le virtú e condizioni vostre, e ciascaduna di voi per le degne opere sue meritarebbe esser abadessa. Ma tra queste venerande suore è