Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. II, 1927 – BEIC 1930632.djvu/35

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favola quarta 29

grandissimo contrasto nella elezione, e i voti egualmente procedono. Però, acciò che in amore e in tranquilla pace vi conserviate, io vi proporrò nello eleggere la badessa un modo, il quale, come io spero sarà di si fatta maniera, che al fine tutte rimarrete contente. Il modo adunque è questo. Ciascaduna di queste tre mie madri che desiderano aspirare all’onorato grado, s’ingegnerà tra tre giorni di far nella presenza nostra alcuna cosa che sia laudevole e degna di memoria; e qual di lor tre dimostrerà opera di maggior gloria e virtú, quella fia da tutte le suore concordevolmente eletta, prestandole la riverenza e l’onore che se le conviene. — Piacque assai alle donne la determinazione di messer lo vicario; e cosí tutte ad una voce promisero di osservare. Venuto il determinato giorno, e raunate tutte le suore nel capitolo, messer lo vicario fece a sè venire le tre suore, che alla bazial dignità salire volevano, e interrogolle se pensato avevano a’ casi suoi, facendo alcuna gloriosa dimostrazione. Esse unitamente risposero di sí.

Postesi tutte a sedere, suor Veneranda, che era piú attempata delle altre, si mise in mezzo del capitolo, e trasse fuori un ago damaschino, che era fitto nella nera cocolla; e levatisi e panni dinanzi, in presenza del vicario e delle suore sí minutamente orinò per lo forame de l’ago, che pur una giocciola non si vide a terra cadere, se prima non era per lo forame passata. Questo vedendo messer lo vicario e le donne, tutte pensarono costei dover essere la badessa, nè poter farsi cosa che di quella fosse migliore. Indi levossi suor Modestia, che era la seconda di età; e messasi in mezzo del capitolo, prese un dado con cui si giuoca, e poselo sopra un scanno; dopo prese cinque granella di minuto miglio, e posele sopra i cinque punti del dado, assignando a ciascun punto il grano suo; poscia alziossi e panni di dietro, ed accostatasi con le parti posteriori al scanno sopra il quale giaceva il dado, mandò fuori del forame una rocchetta sí grande e sí terribile, che fece il vicario e le donne quasi tutte spaurire. E quella rocchetta, ancor che uscisse fuori del forame con grandissimo soffiamento, fu