Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/162

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leggiava e scherniva, ridendosi fortemente delle parole sue. Il poverello, non sapendo altro che fare, acceso d’ira e di furore corse, al lito del mare, e ad alta voce chiamò il tonno che aiutare lo dovesse. Il tonno, udita la voce e conosciutala di cui era, s’appresentò alla riva del mare: e messo il capo fuori delle salse onde, l’addimandò che cosa egli comandava. A cui il pazzo disse: Altro per ora non voglio, se non che Luciana, figliuola di Luciano Re, gravida si trovi. Il che in meno di un levar d’occhi fu essequito, tanto quanto egli comandato aveva. Non passorono molti giorni e mesi, che ’l verginal ventre cominciò crescere alla fanciulla che ancora il duodecimo anno tocco non aveva: e vedevansi segni evidentissimi di donna gravida. La madre della fanciulla, questo vedendo, molto addolorata rimase: non potendosi persuadere che una fanciulla di undeci anni che ancora i segni di donna non dimostrava, ingravidar si potesse. E pensando che più tosto ella fusse, sì come suol avenire, in qualche infirmità incurabile caduta, volse che dalle donne esperte fusse veduta; le quali diligentemente con secreto modo avendola considerata, giudicorono indubitatamente la fanciulla esser gravida. La Reina, non potendo un tanto ignominioso eccesso sofferire, con Luciano Re suo marito lo volse communicare. Il che inteso dal Re, da cordoglio volle morire. E fatta la debita inquisizione con ogni onesto e secreto modo se ’l si poteva scoprire chi era stato colui che la fanciulla violata aveva, nè potendo cosa alcuna intendere, per non restar con sì vituperoso scorno, voleva occultamente ucciderla. Ma la madre, che teneramente amava la figliuola, pregò il Re che la riserbasse fino a tanto che ella parturiva: e poi facesse quello che più gli aggradiva. Il Re, che pur le