Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/291

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forme e sozzo, e della mia desiderata sanità cagione, va, e per me sii fatto il più bello, il più gentile, il più savio e grazioso giovane che trovar si possa; e di tutta quella autorità e potere, che mi è dalla natura concesso, io ti fo partecipe, potendo tu fare e disfare ogni cosa ad ogni tuo piacere; ed appresentatogli un superbo e fatato cavallo, lo licenziò che dovesse andare ovunque a grado li paresse. Cavalcando adunque Guerrino co’l giovanetto e non conoscendolo, ancor che egli conoscesse lui, finalmente pervenne ad una fortissima città, Irlanda chiamata; la quale a quei tempi Zifroi Re signoreggiava. Questo Re Zifroi aveva due figliuole vaghe di aspetto e gentili di costumi, e di bellezza Venere avanzavano: l’una de’ quai Potenziana, l’altra Eleuteria si chiamava; ed erano sì amate dal Re, che per l’altrui occhi non vedeva, se non per loro. Pervenuto adunque Guerrino alla città de Irlanda col giovane isconosciuto e con gli serventi, prese l’alloggiamento di un oste, il più faceto uomo che in Irlanda si trovasse; e da lui tutti furono onorevolmente trattati. Venuto il giorno sequente, il giovanetto isconosciuto finse di voler partire ed andarsene in altre parti; e prese commiato da Guerrino, ringraziandolo molto della buona compagnia avuta da lui. Ma Guerrino, che oramai gli aveva preso amore, in maniera alcuna non voleva che si partisse; e tanto l’accarezzò, che di rimanere seco acconsentì. Trovavansi nel territorio irlandese duo feroci e paventosi animali: de’ quali l’uno era un cavallo salvatico, e l’altro una cavalla similmente salvatica; ed erano di tanta ferocità e coraggio, che non pur le coltivate campagne affatto guastavano e dissipavano, ma parimenti tutti gli animali e le umane creature miseramente uccidevano. Ed era quel paese per la loro ferocità a tal condizione