Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/94

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tetevegli indosso, ed impiastracciatevi di fango le mani ed il viso, e contrafatta la voce andatevene a casa, e fingete di essere un mendico che dimandi per quella sera albergo. La fante forse, veggendo il crudo tempo, si moverà a pietà e daravvi alloggiamento; e così agevolmente potrete vedere ciò che voi non vorreste vedere. Dimitrio, come intese la cosa, si spogliò de’ suoi panni e si vestì de’ stracci d’un mendico che era allora entrato in casa per alloggiare; e, tuttavia fortemente piovendo, se ne andò all’uscio della sua casa, e tre volte picchiò alla porta, fieramente gemendo e sospirando. La fante, fattasi alla finestra, disse: Chi picchia là giù? Ed egli con voce interrotta le rispose: Io sono un povero vecchio mendico dalla pioggia quasi annegato, e dimando per questa notte albergo. La fante, ch’era non men compassionevole a’ poveri che la patrona al prete, corse alla madonna, e dimandolle di grazia che ella contentasse, un povero mendico tutto dalla pioggia molle e bagnato albergar in casa fin’a tanto che egli si riscaldasse e rasciugasse. — Il potrà portar su l’acqua, menar lo schidone e far fuoco, acciò che i polli più tosto si arrostiscano. Ed io in questo mezzo porrò al fuoco la pentola ed apparecchiarò le scodelle e farò gli altri servigi di cucina. La patrona accontentò, e la fante, aperto l’uscio e chiamatolo dentro, lo fece sedere presso al fuoco: e mentre il povero menava lo schidone, il prete e la patrona in camera si solazzavano. Avenne che amenduo tenendosi la mano andorono in cucina, e il povero salutorono, e, vedendolo sì impiastracciato, lo berteggiavano. Ed accostatasi la patrona a lui, lo dimandò, che era il nome suo. A cui rispose: Gramotiveggio, madonna, mi chiamo. Il che udendo la patrona cominciò a ridersi, che se le averebbe potuto cavare i denti. E, abbracciato il prete,