Pagina:Straparola - Le piacevoli notti II.djvu/31

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morte, domattina verrete per tempo alla campagna: ed ivi porgeròvi aiuto, nè dubitate punto di morte. Partitosi Castorio, Sandro si mise in amaro pianto, e voleva al tutto fuggire, e andarsene in alieni paesi, pensando tuttavia aver gli sbirri alle spalle che strettamente lo legasseno. La moglie, vedendo il marito dolersi nè sapendo la causa del suo dolore, il domandò per che causa sì dirottamente piagnesse. Ed egli di punto in punto le raccontò la cosa. La moglie, intesa la causa del suo affanno, e considerata la sciocchezza di Castorio e il pericolo di morte, stette alquanto sopra di sè; indi, fatta una riprension al marito del pericolo grande che era incorso, dolcemente il confortò, e pregòlo che stesse di buon animo, ch’ella provederebbe sì fattamente, che non li sarebbe pericolo di morte. Venuta l’ora del giorno sequente, la moglie prese i panni di Sandro suo marito, e se li mise indosso, e un capello in capo; ed andatasene alla campagna con e buoi e con l’aratro, si mise a coltivare il terreno, aspettando che Castorio ivi venisse. Non stette molto che giunse Castorio; e credendo che la moglie di Sandro fosse esso Sandro che arasse la terra, disse: Sandro, io mi sento morire se non m’aiuti. Il taglio, che tu mi facesti, non è ancora saldato, anzi è putrefatto, e rende tanto puzzo, che dubito assai di fatti miei; e se non mi porgi soccorso, presto vedrai il fine della vita mia. La moglie, che Sandro parea, disse: Lasciami un poco veder il taglio, che poi provederemo. Castorio, alciata su la camiscia, mostrò la piaga che già putiva. Il che vedendo, la moglie sorrise; e disse: Castorio, voi temete di morte, e pensate il caso esser irreparabile; certo v’ingannate, perciò che il taglio, che mi fu fatto, è maggiore del vostro, e ancora non è saldato, e putisse molto più che la piaga vostra: e nientedimeno mi vedete