Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
104 | PARTE SECONDA |
menza, il male derivava tuttavia da soverchio, anzichè da difetto di vitalità. Ora, per quale politico processo avvenne egli mai che quel soverchio di vitalità, quei sensi ambiziosi, quelle triste e terribili passioni, quello spirito di vertigine e di turbolenza si sieno spenti così pienamente, che il popolo lombardo è oramai non meno straniero ed indifferente ad ogni pensiero di progresso, ad ogni diviso di mutazione, di quello ch’ei sarebbe se fosse vissuto rinchiuso, dal principio dei secoli, in un’isola ignota al rimanente del mondo?
Questa trasformazione sì rapida, poichè operossi nello spazio di trent’anni, questo trapasso dalla vita alla morte è opera della polizia austriaca, è effetto de’ suoi provvedimenti, intesi a convincere i Lombardi: 1.° che il più segreto pensiero di ognuno di essi le è conto bentosto; 2.° che il menomo pensiero liberale, il menomo desiderio di libertà, e qualsivoglia giudizio emesso intorno agli atti del governo o dei membri di quello, costituisce un reato, alla pena del quale dee soggiacere tosto o tardi il colpevole; 3.° che ogni sentimento che non vada a versi del direttore della polizia, è parimenti un reato; 4.° che non v’è cosa al mondo che possa smuovere il governo austriaco, nè indurlo a concedere ai suoi sudditi riforme, ordini novelli, ecc.
Uom si rappresenti un popolo convinto appieno della verità di siffatti aforismi, e poi faccia ragione del grado di energia onde possa essere capace un tale popolo; ed egli avrà un adequato concetto dell’oppressione dei Lombardi. Domandasi ora il come sia venuto fatto all’Austria di inculcare siffatte massime negli animi del popolo italiano? Eccoci a chiarire alquanto un tale sub-