Pagina:Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni.djvu/119

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PARTE SECONDA 107

questa commissione, gli uffici di essa devolsersi al comandante militare della piazza, il quale era un ufficiale austriaco ed anzi viennese. Quanto è alla commissione legale, essa non rimase lungamente in ufficio, ed abdicò il 14 dicembre dell’anno stesso nelle mani di un Ufficio fiscale, composto d’un procuratore regio, di cinque avvocati del fisco, d’un assistente, d’un protocollista, d’un registratore, d’uno speditore e di un commesso. Il quale Ufficio, di pochissimo rilievo, come apparisce per la qualità de’ suoi membri, era esso pure meramente provvisionale.

È fatto degno di essere avvertito, che la Reggenza provvisionale veniva ad eredare essa stessa quasi tutte le facoltà ed uffizi ch’erano assegnati in addietro ai ministri e agli altri corpi dello Stato aboliti dal commissario plenipotenziario; e può ben darsi che i membri della Reggenza e il partito austriaco mitigato non risguardassero altrimenti una tale arrota d’autorità, spontaneamente conferita ad un corpo che in origine era stato eletto popolarmente, che come un segno di ossequio a quel principio dell’elezione, e come un atto di condescendenza inverso alla Lombardia ed a’ suoi rappresentanti. Ma tale non era certamente il divisamento del commissario plenipotenziario e del suo governo. La Reggenza essendo essa pure provvisionale, non potevano essere intese a pro di essa le accennate spogliazioni, ma bensì a pro di quella autorità che doveva poi eredare definitivamente le attribuzioni tutte della Reggenza medesima. La quale autorità era poi, come vedremo a suo tempo, l’autorità centrale, il gabinetto di S. M. l’imperatore d’Austria, il governo stabilito in Vienna, il quale regola le cose delle sue province lombarde.