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138 PARTE SECONDA

rire al fratello un simulacro soltanto di potestà; e con poco stento si arrese alle instanze dell’arciduca, che lo supplicò di dare ad altri la dignità ch’eragli stata esibita. Fu a lui pertanto surrogato l’arciduca Ranieri, la scelta del quale corrispose pienamente alle intenzioni dell’imperatore.

Dei primi anni dell’austriaca dominazione poco altro mi rimane a dire, se non che, essere stata la Reggenza provvisionale disciolta il 1.º di gennaio del 1816 per dare luogo ad un consiglio di governo, di cui fu presidente il governatore conte Saurau, e che era composto di dieci consiglieri, fra i quali il vicepresidente fu il conte Jacopo Mellerio; non essere stato in alcuna guisa alleviate le imposte, nè anche quando venne raffermata la pace; essere stato abolito l’antico ufficio di polizia del dipartimento dell’Olona, e date le attribuzioni di quello alla direzione generale di polizia di Milano; essere stati i sudditi italiani di S. M. l’imperatore d’Austria dimoranti fuor dello Stato, richiamati nello Stato medesimo, sotto pena, in caso di contumacia, di essere puniti a’ termini dei decreti dell’anno 1812; agl’Italiani sudditi dell’Austria che militavano pel re di Napoli essere stata comminata la morte civile e la confisca dei beni se non si toglievano immantinenti da quegli stipendi; essere stata (per legge del 26 agosto 1815, sottoscritta in nome della Reggenza dal suo segretario Strigelli, e la quale tuttora è in vigore) promessa una mercede di sei fiorini a qualunque persona non militare che arrestasse un prigioniero di guerra fuggitivo, e il quale si tenesse nascosto o errasse senza scorta. I termini con cui conchiudevasi quella legge sono i seguenti: “La presente