Pagina:Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni.djvu/35

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PARTE PRIMA 23

per incanto, un gran numero di partiti. Dei quali sarammi concesso menzionar qui i principali.

Gli antichi partigiani di Casa d’Austria vedeano le truppe del discendente di Maria Teresa e di Giuseppe II giunte in distanza di due giornate di cammino dalla capitale, e andare intanto ritraendosi su tutta quanta la linea quelle dell’usurpatore. Sentivano spirare dal canto loro quel soffio misterioso della vittoria che dà animo anche ai meno intrepidi, e che, volgendosi all’uno o all’altro dei campi nemici, sembra, per così dire, diffondere anticipatamente lo sgomento in quello degli eserciti che dee andare in rotta, e la letizia del trionfo in quello che è destinato a riportarlo di fatto. Pei veri e fidi partigiani di Casa d’Austria, com’erano i conti Giuseppe Gambarana, Alfonso Castiglioni, Ghislieri, Giulio Ottolini, il marchese Maruzzi di Venezia e parecchi altri, la rivoluzione e la dominazione francese nel reame d’Italia non erano altro che accidenti, passeggera tempesta che il sole del governo austriaco dovea dissipare ben presto. Non toccava loro far altro che affrettare quell’avventurato ritorno, e perciò potea giovare l’addormentare quegl’indisciplinati ragazzi ch’eransi infiammati all’udire le voci di progresso, di libertà, d’independenza, di gloria, e che non ancora sapevano pregiare al giusto suo valore l’amministrazione quieta, regolare e inalterabile di Casa d’Austria. Scaltri erano questi Austriaci puri, nè la dissimulazione in politica era loro punto ripugnante. Perciò la vinsero.

Dopo il partito austriaco rimaso vincitore, io pongo il partito italico che avrebbe dovuto vincere, riserbandomi d’accennare in seguito i partiti di mezzo, talmente