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III.

Via dei Tornabuoni, Via degli Strozzi, Via dei Pescioni, Via dei Corsi limitano questo terzo gruppo di fabbricati che oggi sono di proprietà del Marchese Corsi.

Non uno di quei nomi di strade è antico. Via dei Tornabuoni si diceva da’ Tornaquinci ed anche Via de’ Belli Sporti, forse dagli sporti di alcuno de’ palazzi della consorteria dei Tornaquinci; Via degli Strozzi era la Via tra’ Ferravecchi, Via dei Pescioni si diceva Via delle Stelle e la Via de’ Corsi Via Salicciuola ed anche Via Bertelda.

Nel centro dell’ampio rettangolo, corrispondente press’a poco al cortile dell’attuale palazzo, era la Piazza o corte dei Tornaquinci, alla quale si accedeva per vari chiassoli. I palazzi e le case dei Tornaquinci e dei loro consorti occupavano gran parte di questi fabbricati, specialmente dai lati delle attuali Vie dei Tornabuoni e degli Strozzi. Nè le loro fabbriche si limitavano a queste; ma erano poste altresì sul luogo del palazzo Strozzi, come abbiamo già visto, dal lato opposto della Via dei Tornabuoni fra Via della Spada e il palazzetto Giacomini, nella Vigna, ecc. I Tornaquinci, Tornabuoni, Popoleschi, Cardinali, Giachinotti e Marabottini che discendevano da una stessa famiglia e che si divisero per ragione specialmente delle fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini e delle lotte fra Grandi e Popolani1, erano di altissima potenza ed oltre ai molti possessi di Firenze, altri ne ebbero ed in gran numero in campagna, soprattutto nei piani che si estendono fra Montughi, Sesto e l’Arno2.

La storia di queste famiglie è d’un’importanza grandissima e nei fasti della repubblica fiorentina figurano con grande onore un numero straordinario di personaggi discesi da questa consorteria. Due delle più importanti chiese di Firenze, S. Maria Novella ed Ognissanti sursero sopra terreni generosamente regalati dai Tornaquinci, che le loro ricchezze spesso adoperarono per edificare ed abbellire le chiese della città e del contado.

Appartenente all’intera consorteria e posta accanto ad un forte tor-