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XIV

Una parte sola di questo gruppo di fabbricati entra nel nuovo piano regolatore, ma val la pena di riportar qualche notizia intorno agli importanti edifici che lo costituiscono.

Il palazzo già degli Orlandini, e da pochi anni della Società inglese la «Gresham,» occupa lo spazio di parecchi antichi fabbricati.

Un vicoletto che si chiamava esso pure dei Guidalotti, come la strada dinanzi, oggi Via dei Boni, e che sboccava nel Chiasso di S. Maria Maggiore, isolava dal lato verso l’attual Via del Beccuto un palazzetto che nel 1427 era di Simone e dei fratelli, figli di Paolo Carnesecchi1 e che nel 1496 fu comprato dai figli di Antonio Gondi. I Gondi sul declinare del XVI secolo ridussero il loro palazzo all’architettura divenuta dipoi comune a tutta la fabbrica, quando gli Orlandini vi unirono altre loro case.2

L’altra parte del palazzo fu formata da due case; una stata dei Tempi, poi dei Panciatichi, da’ quali gli Orlandini l’acquistavano, l’altra pure de’ Tempi.3

Venendo verso la Piazza dell’Olio, già chiamata, ora Piazza di San Ruffillo, ora di S. Salvatore per ragione delle due chiese antichissime che vi avevano l’accesso, erano delle casette poi una casa grande dei Bonaccorsi corazzai, prossima alla chiesa di S. Ruffillo, una delle antiche parrocchie soppresse alla fine del decorso secolo.4

Dietro ad essa, oggi senza riuscita, mentre per l’innanzi comunicava con tre vicoli, è la Piazza de’ Cavallari, così detta perchè vi stavano i cavallari o corrieri della Signoria. Tra la piazza e il maestoso palagio oggi Martelli sono delle casette in una delle quali abitò per qualche anno Donatello.5 Il palazzo de’ Martelli fu eretto dai Bezzoli detti anche Del Bambo ed è una delle più interessanti e meglio conservate fabbriche fiorentine del XIV secolo. Dal lato della Via de’ Cerretani era pure il palazzetto dei Tempi che un vicolo separava dalla chiesa di S. Maria Maggiore. Era questa fra le più antiche e più belle chiese di Firenze.