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Pagina:Sui progetti di strade ferrate in Piemonte.djvu/14

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in piemonte 155

e senza sforzo alle grandi communicazioni europee. Metterebbe un lago, ch’è in parte svizzero, a quattro ore di distanza dal Mediterraneo; e ciò è poco ancora; metterebbe la più interna parte dell’Adriatico alla distanza di dodici ore dal Mediterraneo; metterebbe le gole della Savoja e della Francia a brevissimo intervallo da quelle dell’Illirio e della Turchia. Nè lo sviluppo di queste prime tre linee piemontesi sarebbe troppo vasto e costoso, essendo all’incirca 35 miriametri, cioè solo un terzo di più della linea da Milano a Venezia. Ma di tutto ciò la sola 27a parte, cioè i 13 mila metri da Novara a Bufalora, potrebbe dirsi veramente fondata sull’aspettativa del commercio estero; seppure possono a tutto rigore con questo nome intendersi gli antichissimi ed intimi vincoli non tanto di commercio, quanto di moltéplice possidenza e di famiglia, che congiunsero sempre Milano cogli antichi suoi dominj del Novarese, colla sua colonia d’Alessandria, e col porto di Genova una volta suo.

I dati, sui quali deve fondarsi l’impianto economico della strada, consuonano pienamente ai dati tecnici delle altezze, per quanto almeno si può asserire senza studj, in una materia, della quale i geografi e gli statistici non sembrano apprezzare la somma importanza, e perciò non si curano di raccogliere le cifre. I fondatori affermano che la galleria dell’Apennino debba aprirsi all’altezza di 340 metri sul livello marino, dalla quale bisogna direttamente scendere nella valle del Po. Questo fiume è all’altezza di circa 58 metri sopra il mare alla foce del Ticino, e di 80 metri incirca verso la foce della Scrivia, dove i socj genovesi propongono di varcarlo. Se supponiamo che la discesa astratta, ch’è di 260 metri, si possa, coll’altezza dell’árgine e del ponte sul Po, ridurre anche d’una decina di metri, e si possa uniformemente ripartire sopra tutta l’astratta distanza di circa 55 chilometri, dalla bocca della galleria al capo del ponte: si avrebbe tuttora una pendenza generale di 4m,5 per mille. Ma siccome non è verisimile che il riparto si possa fare sempre uniforme, egli è chiaro che tratto tratto sarà forza oltrepassare più ancora il limite delle convenevoli pendenze.

Se al contrario la strada si volge alquanto a ponente, verso la valle dell’Orba, essa con una distanza all’incirca eguale giungerebbe sopra Alessandria, e con un pendio forte