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146 strade ferrate

del Monferrato, e quivi dividendosi in più rami colleghi Genova col Piemonte, colla Svízzera, colla Lombardia, coll’Adriatico, diffondendo alle più appartate convalli l’elettrica corrente del commercio, promovendo l’incremento delle popolazioni, e quindi spirando nuova vita alla languida possidenza e nuovo valore alla terra.

Gli spazj, sui quali le rotaje ferrate possono diramarsi, sono circoscritti dalla curva stessa delle Alpi e degli Apennini e dalla isolata altura del Monferrato. I punti, verso cui i l’arte deve librare le sue linee, sono gli attuali grembi di popolazione e di commercio e le piazze d’armi; poichè mentre ivi sono i maggiori bisogni a cui si vuol servire, sono anche nella misura medesima le più copiose fonti di pronto ricavo. Di quanto più grande è il cumulo degli affari interni d’uno Stato che quello de’ suoi rapporti esterni, di tanto più importanti saranno le communicazioni che da Torino e da Genova faranno commune convegno in Alessandria.

La città di Genova conta 97 mila abitanti di popolazione propria; ma circa altri 65 mila vi concorrono da varj luoghi, o nella numerosa milizia (11,600), o nel commercio, o nell’industria, o nei publici instituti; e se ne forma in tutto una mobile adunanza di 162 mila viventi. Torino, che cresce assai d’anno in anno, ha 117 mila abitanti proprj e 15 mila avventizj; in tutto 132 mila. Alessandria, ch’è la terza città del regno, ne ha circa 46 mila, compresi 6,500 avventizj; Asti circa 28 mila, compresi parimenti 2,500 avventizj. Queste quattro aggregazioni sommano già a 368 mila abitanti. E se il numero dei passaggieri annui dovesse, come per solito, eguagliare per lo meno la popolazione complessiva delle città poste fra loro a prossimo contatto dalla locomotiva, si dovrebbero sperare da queste quattro città mille passaggieri al giorno; sul qual fondamento si può con fiducia por mano all’impresa. Rimane poi a farsi conto degli altri gruppi di popolazione sparsi lungo il cammino.

Fra Genova ed Alessandria il tracciamento dovrà seguire quella qualsiasi valle entro cui bisognerà solcar l’Apennino, scorrendo a poca distanza da Gavi, Novi e Tortona, che sommano in tutto a 33 mila abitanti. Ma giunta nella valle del Tánaro, la rotaja può divagarsi assai, se vuol salirne il mite pendio fino a raggiungere sul piano dell’Alto