Pagina:Sul progetto di una strada di ferro da Milano a Como.djvu/2

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mercantile interno, il quale al presente si fa ascendere tra Milano e il Lago a 600 mila quintali metrici per la sola via d’acqua, non compresi i trasporti per la via di terra. Quanto al transito del commercio estero, si può asserire che il più arduo problema economico sarebbe di rinvenire in qual modo l’antica via mercantile del Lago di Como possa riacquistare la concorrenza colla via del Lago Maggiore. Perlochè per ora è prudenza non farvi assegnamento.

Stabilita la convenienza fondamentale del progetto, siccome nel territorio intermedio non v’è alcuna città, o alcun popoloso territorio a cui si debba avere uno speciale riguardo: così cessa ogni ricerca statistica sulla linea da preferirsi; la questione diventa assai più semplice che non per la strada ferrata di Venezia, e si riduce tosto al problema d’arte; sciolto il quale bilanciare le spese e i redditi per giungere ad una deliberazione finale.

La superficie del Lago di Como è 74 metri al di sopra di Milano. Ma Como che abbraccia co’ suoi opposti sobborghi l’estremità meridionale del lago, giace in una conca tutta cerchiata di colline. Per giungervi da Milano, si ha una comoda salita per una ventina di miglia, ma dopo breve ripiano si discende assai rapidamente, girando quasi in semicerchio intorno alla falda orientale
del Monte Baradello. La somma e quasi unica difficoltà dell’arte sta nel minorare questa altura intermedia e addolcirne la spirale discesa.

A questo fine l’ingegnere divisò tre ripieghi.

1.° Nella salita tenersi alquanto più basso della presente strada postale, la quale si divaga sulle circostanti alture, e invece penetrare per le valli dei fiumi; cioè per quella del torrente Sèveso, poi per quella del suo influente Acquanegra, e così raggiunto il colmo discendere nel versante opposto per la valle del fiume Aperto che decorre a Como.

2.° Perforare con una galleria lunga 620 metri un colle pietroso che stringe la valle del Sèveso di fronte a Cuciago.

3.° Tagliare a cielo aperto il colle terroso di Baraggiola intorno a cui l’Acquanegra fa un semicerchio.

Con tutto ciò il sommo giogo sarebbe 151 metri sopra Milano, e 77 metri sopra il lago; e il pendìo lungo il fiume Aperto rimarrebbe sempre di 1 per 56; mentre sulla strada-esemplare di Liverpool il massimo declivio è di 1/96. Quindi riescirà impraticabile alle macchine locomotive nello stato presente dell’arte. Laonde per l’ultimo tratto di strada l’Autore propone l’uso dei cavalli; nella quale promiscuità di macchine e cavalli sta il massimo inconveniente dell’opera.