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III.


Fin ora non furon trovati oggetti appartenenti alla civilizzazione anteriore all’epoca degli ultimi cataclismi sofferti dalla terra, sui terreni terziarii, e però possiamo supporre che l’uomo si mantenesse lungamente in istato semiselvaggio sopra i terreni primitivi; relativamente tardi egli discese nei terreni di recente formazione, e però la penisola italica dovette essere fra le ultime popolate dall’uomo, il quale in pria si fermava sugli alti Appennini centrali, e finalmente scendeva alle belle pianure che li contornano, le quali pian piano eran scoperte rigogliose di vita dal mare che si ritirava. Qui giunto l’uomo dovette trovarsi per certo fra tutti quelli elementi che potevano migliorare la sua esistenza: la terra, il cielo e l’aria italiana davangli germe di vita, ne sviluppavano l’intelligenza e ne formavano quel frutto quasi spontaneo di questa nostra bella patria, l’uomo civile; il quale adoperando le arti e coltivando il suolo ubertoso si appropriava immense ricchezze incognite all’uomo primitivo abitatore delle foreste e dei monti. Qui però egli si trovò circondato dai più maravigliosi fenomeni che possa offerire una natura commossa, mentre i terremoti, le inondazioni ed i vulcani mettevano sossopra quella terra appena surta dalla sua formazione; e perciò quest’essere debole dovette per necessità diventarvi superstizioso; non avendo potuto per le diverse generazioni e per i lunghi disagi sofferti mantenere la religione tradi-