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Dell’applicazione del vapore ai trasporti per terra, sembra che la prima idea si debba ad Evans, che nel 1801 costruì in Filadelfia una macchina condotta a termine nella sua officina, distante un miglio e mezzo dalla spiaggia del rio Delaware, la quale col mezzo di rote mosse dalla stessa macchina percorse quella distanza. (Description de las maquinas de vapeur par D. Juan José Martinez y Tacon § 586).

I due ingegneri di Cornovaglia Trevithick e Vivian, ebbero nel 1802 patente per l’applicazione della loro macchina a vapore ai carri sopra strade ferrate, e nel 1806 se ne fece l’esperienza nel principato di Galles. In Inghilterra le strade ferrate ebbero origine fin dal 1680 servendosi del motore dei cavalli. Queste furono costruite nei dintorni di Newcastle per asportare il carbon fossile dalle miniere, che si trovano in vicinanza di quella città, le quali essendo a distanza molto considerevole dai punti di smercio, debbono i prodotti asportarsi fino alle rive del Tyne per essere imbarcati; per cui i proprietari di alcune miniere, a risparmio di spese, pensarono disporre lungo le strade percorse dai loro carri due ordini continuati di correnti di legno per sorreggerne le ruote. Non tardò però a manifestarsi il rapido sciupo dei sottoposti legni, e si adottò il partito di coprire i legni stessi con lamine di ferro chiodate. Questo sistema recò l’altro vantaggio di diminuire lo sforzo necessario al tiro, il quale sempre più perfezionato, condusse a sopprimere del tutto i legni, sostituendovi le spranghe di ferro.

Così continuarono le cose sempre con progressivi miglioramenti fino all’anno 1812, quando, adottata l’applicazione del vapore, come mezzo motore, alle macchine di ogni specie destinate alle manifatture, si estese ai