Pagina:Sulla formazione terziaria nella zona solfifera della Sicilia.djvu/57

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52 s. mottura

fidrico nei laghi di Tivoli e nelle numerose sorgenti solfuree che si trovano in Sicilia, principalmente presso le solfare, il quale è sempre compatto, concrezionato come lo zolfo saponaceo, mentre lo zolfo che si trova associato al calcare e che costituisce la gran massa del minerale in Sicilia, ha una struttura resinosa e cristallina. Questa diversità di struttura pare indicare un’origine diversa.

3° Il legno fossile e le foglie che si incontrano nel minerale di zolfo in Sicilia, invece di essere petrificati, come sono le erbe che si trovano nei laghi di Tivoli e nelle acque contenenti bicarbonato di calce, sono perfettamente conservate, fatto naturalissimo qualora si ammetta la scomposizione del monosolfuro di calcio nelle acque dei laghi solfurei.

4° La produzione di una quantità così considerevole di minerale di zolfo, la potenza degli strati solfiferi, avuto riguardo alla loro piccola estensione, non avrebbe potuto avere luogo senza la riduzione in una scala immensa del solfato di calce associato colle sostanze organiche nel miocene inferiore. Questa riduzione in vasta scala esige una elevazione di temperatura nei centri solfiferi dipendente dall’azione vulcanica. I raddrizzamenti, i capovolgimenti degli strati dell’epofca solfifera, ed in genere i grandi sconvolgimenti a cui soggiacque questo terreno, l’influenza che vi esercitarono le maccalube, l’apparizione delle rocce basaltiche nei dintorni della zona solfifera alla fine dell’epoca miocenica, sono fatti che collimano coli’ esistenza di un’influenza vulcanica, ancorchè remota, in questa regione, e che rendono in conseguenza probabile l’elevazione di temperatura dei terreni sottostanti al terreno solfifero, e quindi la formazione del monosolfuro rimasto indecomposto e passato poscia in soluzione nelle acque dei laghi solfiferi.

5° La sede dei solfati che, ridotti dalle sostanze organiche, diedero origine al minerale di zolfo, è il miocene inferiore della Memoria. La parte più elevata di questo terreno è costituita da banchi potentissimi di marna impermeabili alle acque. La riduzione dei solfati avrebbe quindi avuto luogo senza la presenza delle acque che dovevano portare nei laghi gli elementi necessari per la formazione del minerale. Le acque sarebbero poscia penetrate a traverso fessure prodotte dai movimenti del suolo e le sorgenti sarebbero comparse sotto forma di maccalube, le quali esercitarono un influenza evidente nel terreno solfifero e specialmente nella formazione dei partimenti.

6° Una delle considerazioni più importanti che mi indussero ad ammettere che il monosolfuro di calcio si sia scomposto nei laghi dell’epoca miocenica, è la presenza dei banchi di tripoli e del calcare alquanto siliceo inferiormente ai banchi di minerale.

La formazione dei banchi di tripoli è stata considerata come una conseguenza dell’azione deli’ acido carbonico (prodotto dalla riduzione dei solfati per mezzo delle sostanze organiche) sui silicati delle argille e marne inferiori al terreno solfifero, della successiva scomposizione di questi silicati in presenza dell’acqua e della segregazione della silice, che potè così fornire materia agli infusorii per la formazione delle loro spoglie.

L’azione dell’acido carbonico sulle argille marnose del miocene inferiore diede origine alla formazione di bicarbonati, i quali si precipitarono in grande scala allorchè le