Pagina:Sulla pietosa morte di Giulia Cappelletti e Romeo Montecchi.djvu/34

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Lorenzo abbia avuto almeno la cura di lasciar l’arca socchiusa.

(5) Tante circostanze e soliloquj che s’incontrano nelle Novelle di Giulietta non sono proprio che fantasie per aggrandire la cosa, e che la portarono fuori del verosimile senza bisogno. Tali, esempligrazia, che Giulietta avesse dovuto coricarsi nell’arca sopra il carcame e le reliquie dei suoi, ed anzi dello stesso Tebaldo; che Romeo entrasse in Verona nel momento in cui faceasi il funerale, ed altre esagerazioni siffatte. Lo stesso Dalla Corte in fatti spiega, che il Cimitero di s. Francesco riusciva fuori della città, nella quale Romeo non ebbe ad entrare, ed il Bandello aggiugne: che Fra Lorenzo aveva fatto ben spazzar l’arca. La prima cosa è certificata anche adesso della situazione del convento di s. Francesco; l’altra è voluta apertamente dalla ragione. In simili altre incongruenze è incorso pur esso il Porto, e basterà indicare che secondo lui:

I. Fra Lorenzo, soltanto dopo l’arrivo di Romeo al Cimitero, venne a sapere, che Giulietta era stata seppellita per morta, quasi ch’egli non avesse tutto operato dal principio al fine.

II. Romeo entrò in città quando non ve n’era il bisogno.

III. L’arca era grande quanto una camera, dove Romeo entrò con un lume, e stette fra i morti a lato alla Giulietta a far molti lamenti, avendone oltrecciò levato egli solo l’enorme coperchio a malgrado dello stato del suo estremo dolore e del viaggio.