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e dell'industria mecanica dei popoli | 273 |
Li uomini virtuosi, sinceri, quelli d’un merito reale e grande, sono studiosamente allontanati dai fianchi del principe. I furbi, li adulatori, l’ipocriti, l’intriganti, le donne da partito, e coloro ben più vili ancora che fan turpe mercato di sè o delle lor donne, saranno ammessi di preferenza. Per riuscire, non si richiederà nè merito, nè ingegno, nè sapere, ma la umiliante protezione della favorita o dei favoriti di essa. Chi ne è assicurato, potrà divorarsi le rendite dello Stato senza far nulla per esso, ovvero impunemente insultare, opprimere e spogliare quelli che non godono egual protezione. La verità e la virtù verranno a vile; saliranno in onore il vizio e la falsità. La schifosa e letale cancrena progredirà di membro in membro, dal capo alle infime estremità del corpo sociale. Le poche migliaja agiate diverranno frivole e corrotte; i millioni formanti la massa del popolo diverranno servili, ignoranti, imbrutiti e miserabili.
In tale stato di cose, qual volete mai che sia la condizione dell’industria? Senza libertà non avvi giustizia; senza giustizia non v’è sicurezza; senza giustizia e sicurezza non evvi commercio; senza commercio non evvi industria. Quindi, tolta la libertà, l’industria illanguidisce, ed alla lunga si muore.
All’incontro, è facile il comprendere come la libertà sia favorevole al commercio ed all’industria. Dio ha fatto l’uomo un animale eminentemente socievole ed eminentemente perfettibile. Allorchè queste due naturali tendenze non sono inceppate dal dispotismo, ogni miglioramento che venga trovato da uno è adottato da altri, e diviene alla sua volta il seme di ulteriori miglioramenti. La saviezza delle leggi offre un giusto guiderdone all’inventore: la sicurezza delle proprietà alletta il capitalista a sopperirgli i mezzi per eseguire sopra una grande scala la sua invenzione: la spesa dell’impianto, comechè grande, divisa però pel numero grandissimo de’ prodotti simili, riesce proporzionatamente piccolissima. D’altra parte, la sicurezza, e il buon mantenimento delle strade agevolano a quei numerosi prodotti uno smercio, il quale fornirà sufficiente rimunerazione al fabricante e a’ suoi giornalieri, e larga messe di utilità e di commodo al publico che ne è il consumatore.
Conversamente, dove esista l’industria, purchè non sia degenerata in alimento esclusivo di un lusso corrompitore, ivi più facilmente si acquisterà la libertà quando si fosse perduta, e più fa-