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rale superiore a quattro metri e non di rado arriva ad una profondità anche minore. Con una spesa relativamente piccola si possono conservare le condizioni di stabilità del terreno, rotte le quali, potrebbero sorgere serie conseguenze.

Trattandosi di frane in equilibrio il cui piano antico di scorrimento è molto profondo, bisogna quindi che i drenaggi sieno preventivi.

Se le opere di drenaggio fossero tutte preventive si farebbero certamente spese che in varie località si potrebbero risparmiare.

L’ingegnere Nicolari sostiene che i drenaggi debbono essere preventivi. Ciò sarebbe vero, se tutti gli ingegneri conoscessero, come lui, i terreni e le circostanze in cui i drenaggi sono necessarii. Dipende dal criterio degli ingegneri, dalla conoscenza dei terreni e dai saggi il determinare in quali casi sia utile fare precedere i drenaggi all’esecuzione dei lavori stradali e specialmente delle trincee.

Se una frana è in istato prossimo all’equilibrio, un fatto che aumenti la forza di aggregazione delle varie sue parti può facilmente raggiungerlo.

Nelle argille compatte non rimaneggiate gli alberi non prosperano. Le loro radici vi penetrano difficilmente, non possono estendersi e nell’estate soffrono della sete.

Le frane antiche in equilibrio, principalmente se contengono molta pietra, sono in grande parte alberate ed in conseguenza sulla loro superficie s’incontrano sparse varie case di campagna. Gli alberi possono vegetare nelle frane suddette sia perchè il terreno vi è rimescolato, sia perchè a breve profondità s’incontra la corrente acquea oppure umidità sufficiente per la loro vita.

Alcune frane, come quelle di Fiaccate prossime in basso allo stato di equilibrio, potrebbero probabilmente essere consolidate alberandole totalmente a partire dalla parte bassa.

Allorchè gli alberi hanno esteso le loro radici possono percorrere uno spazio notevolissimo sulle frane, conservando la loro vegetazione e persino la loro verticalità, come ho potuto osservare in varie circostanze.

La loro tendenza a consolidare le frane si esercita quindi anche durante il loro movimento.