Pagina:Sulle ferrovie economiche.djvu/92

Da Wikisource.
82

Considerando le cifre di questo quadro, troviamo primieramente che tutte queste macchine, salvo una sola eccezione, hanno il tender adosso; è questa ormai una condizione elementare di economia, cui si può sempre soddisfare ogni volta che, come d’ordinario avviene nelle linee di terzo ordine, le fermate sono frequenti, così che non occorre troppa quantità di provvigioni sulla macchina. Rilevasi quindi una poco regolare proporzione fra la base delle ruote ed il raggio minimo delle curve da percorrersi; tuttavia ne risulta la possibilità di percorrere curve di 40 a 50 metri di raggio con una base di ruote di m. 1,50, mentre quelle di 100m possono comodamente percorrersi con una base da 2 a 2m,50

Quanto all’accoppiamento delle ruote notasi che sulle linee con servizio di viaggiatori, ove deve mantenersi una velocità maggiore ed occorre minore sforzo, e perciò minore aderenza, si mettono talvolta due ruote libere per meno affaticare la strada e la macchina stessa. Ma per servizio di merci, a piccola velocità, e su pendenze di qualche riguardo sarà sempre conveniente avere le 6 ruote accoppiate, quando pel peso della macchina ncn sia il caso di limitarle a sole quattro.

Il coefficiente di aderenza della colonna 16, che è quello necessario per esercitare lo sforzo segnato nella colonna 12, risulta in generale assai piccolo e quindi facile ad ottenersi; ma si avverta che esso fu calcolato in ragione d’una forza di trazione piuttosto inferiore a quella di cui la macchina è capace, poiché supposi che l’introduzione del vapore cessasse ai ⅜ della corsa. Ora in queste macchine, soprattutto in quelle per servizio di merci, conviene talvolta, anche con sacrificare un po’ dell’economia del combustibile, camminare a maggior forza, ed anche a tutta forza per dare sfogo a maggior traffico con minor numero di treni; ed in questi casi l’aderenza sarà sufficiente, non più esuberante; faccio eccezione per la macchina di Monteponi che é destinata a fare uno sforzo inferiore a quello notato, ossia di non più di 2000 chilog. col quale il coefficiente necessario d’aderenza si riduce ad ⅛. Inoltre si noti che per formare le cifre di questa colonna ho ritenuto il peso aderente della macchina col carico completo delle provvigioni; ma durante il viaggio queste diminuiscono ed allora occorre un coefficiente un po' maggiore di quello già notato; però l’aderenza per la forza indicata alla colonna 12 è, per ogni ordinaria eventualità, sufficiente in tutte queste locomotive.

La colonna 17 presenta, a proposito della macchina del Righi,