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56 EMILIO SALGARI


Le pareti però, come abbiamo detto, erano in parte crollate e larghi vani s’aprivano, attraverso i quali s’ingolfavano gli sprazzi d’acqua, i soffi poderosi del tornado e potevano anche passare i lupi neri.

Giorgio aveva accesa la torcia la quale, essendo molto resinosa, aveva subito sprigionata una luce brillantissima.

— Il rifugio è malandato, — disse Harry — tuttavia è preferibile alla pianura. Almeno saremo al coperto.

— Si potrebbe scendere nel sotterraneo, — disse John. — È là dentro che noi sterminammo, dieci anni or sono, quelle canaglie di leperos messicani.

Scommetto che i loro scheletri si trovano ancora stesi sul pavimento.

— C’eri tu?

— Certo: ho guadagnato anzi, in quell’occasione, cento bei dollari.

Lasciamo andare per ora, e giacchè gl’Indiani non hanno pensato a rifugiarsi anch’essi qui, ed i signori lupi si sono arrestati al difuori, accendiamo un bel fuoco e prepariamoci la cena. —

Il legname non mancava poichè travi e travicelli e tavole si trovavano accumulate in gran numero insieme alle macerie.

I quattro uomini, dopo d’aver condotti i cavalli al riparo dall’acqua, accesero senza troppe difficoltà un allegro falò e misero ad arrostire uno dei due zamponi d’orso, essendo più che sufficiente per nutrirli abbondantemente, poi fecero un giro dietro le muraglie crollanti della Missione, temendo un improvviso assalto da parte dei lupi, le cui urla lugubri echeggiavano sempre nella vicina foresta, mescolandosi agli ululati del tornado ed agli scrosci della pioggia.

— Speriamo che ci lascino in pace, — disse John. — Forse non sono in buon numero e non si sentiranno l’animo di cacciarsi qui dentro.

Andiamo a sorvegliare il nostro arrosto e cerchiamo di passare la notte alla meglio.

Nemmeno i nostri camerati che accampano sulle montagne, si troveranno in migliori condizioni. —

Un profumo squisito si spandeva per la Missione, facendo urlare più forte che mai i lupi.

Lo zampone d’orso, infilzato nella bacchetta di ferro d’un rifle e sospeso su due branchi di legno, arrosolava magnificamente sopra le fiamme alimentate continuamente dal grasso che colava abbondantemente dalla cotenna e che disgraziatamente andava perduto.

— Dunque tu, John, sei stato altre volte qui, — disse Harry, mentre un colpo di tuono faceva cadere dall’alto qualche rottame. — Sono molti anni che questa Missione, la quale doveva essere abbastanza vasta, è stata distrutta?

— Come ti ho detto, dieci anni. Alcuni monaci messicani si erano