Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/106

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stupito che l’altro non ricordasse. «Come potevo io ora non sposare la Berta se prima non saldavo quel debito?»

L’Aghios pronto causa il vino a tradire ogni movimento del suo animo, si mise a ridere di cuore. Ricordava che nel pomeriggio s’erano trovati in tre in una vettura e tutt’e tre avevano avuto delle somme di denaro in tasca: L’ispettore centocinquantamila (forse meno, perché era un uomo disposto alla vanteria), lui non cinquanta, ma trentamila e il Bacis quindicimila (a meno che non fossero solo diecimila). «In banconote?» domandò quando il riso gli permise di parlare.

«Io non ebbi quel denaro» disse il Bacis con tristezza, «e Dio sa quando l’avrò. Mio fratello Ugo che me le deve non può restituirmele e s’accinge invece a sposarsi. Anche lui ebbe nel frattempo un’avventura molto simile alla mia.»

«Con due donne?» domandò l’Aghios, che oramai di ogni avventura vedeva in piena luce solo i dettagli meno importanti. E subito pensò: “Dev’essere una malattia di famiglia”.

I suoi ricordi, come la sua percezione, rimasero chiari e non dimenticò che il Bacis rispose che si trattava di una sola donna bastevole ad impedire al fratello di pagare il suo debito. “Già!” pensò l’Aghios che non dimenticava neppure la propria esperienza. “Una sola donna basta per impedire tante cose.”

Poi l’Aghios finí col pagare il conto. Con la mancia cinquanta lire per un po’ di carne fredda e due pezzi di pane. Salirono nell’ultima vettura di un lunghissimo treno, la sola vettura adibita al servizio di persone. L’Aghios si sentiva tanto sicuro nelle gambe da ridiscendere dall’altissimo vagone per andare a prendere a nolo un cuscino. Lo pagò ed era già in procinto di allontanarsi quando gli venne la buona idea di prendere uno di quei cuscini anche per il suo compagno di viaggio.

Glorioso risalí; scelse fra due compartimenti quello che meglio gli piacque e offerse l’ultimo suo dono al Bacis. Costui non avrebbe dimenticato mai piú quella gondola, quella cena e quel cuscino, tutti doni di una persona ch’egli vedeva per la prima volta. Ma neppure lui avrebbe mai piú dimenticato il Bacis, la Berta grassa e l’Anna sottile. Ma neppure Gio-