Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/147

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a questo mondo bisognava fare degli affari e bisognava fare anche delle buone azioni, ma che una buona azione in forma d’affare era sicuramente un cattivo affare tanto piú che non era piú una buona azione. Si finí coll’accordare tutti d’accordo un piccolo soccorso al vecchio che meritava quello e non altro. Io ricordo benissimo la tua logica e mi stupisce che tu l’abbia dimenticata».

Il Maier volle difendersi con grande energia. Era troppo che il Reveni non volesse soccorrerlo e pretendesse anche di aver ragione. «Naturalmente che fra l’Almeni e il Barabich c’è una grande differenza; l’Almeni era un vecchio bestione qualunque e il Barabich un giovine astuto e colto che non aveva che il difetto di essere un ladro.»

Il Maier aveva dette queste parole con tanta passione, s’era arrossato tanto vivamente in volto per il suo rancore che la signora Reveni credette di dover intervenire per evitare un dissidio troppo aspro. Aveva visto il giorno prima la signora Maier con la figliuola. «Cara quella figliuola con quei suoi occhi innocenti di gazzella.» Era una dolce bestia la gazzella e la signora Reveni l’aveva nel suo vocabolario.

Il Maier non si sarebbe lasciato mitigare neppure se avessero appellato lui stesso col nome di una bestia deliziosa. Un ricordo lo percosse. Non soltanto ricordava l’episodio con quell’Almeni ma gli pareva anche d’esser sicuro di essere stato proprio lui che aveva fatto il ragionamento che il Reveni esponeva come se fosse stato il suo. Tanto chiaroveggente era stato allora e la sua intelligenza gli veniva ricordata soltanto per addebitargli con piú peso l’errore che ora aveva commesso.

E disse al Reveni, commosso dalla compassione per se stesso, addirittura con le lagrime agli occhi: «La vita è lunga, troppo lunga e si compone di tanti giorni di cui ognuno può darti il tempo all’errore che valga ad annullare l’intelligenza e l’assiduità di tutti gli altri giorni. Un solo giorno... contro tutti gli altri».

Il Reveni guardò in disparte forse alla propria intera vita per scoprirvi il giorno in cui aveva commesso l’errore che avrebbe potuto compromettere l’opera di tutti gli altri giorni.