Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/170

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insetto dalle varie metamorfosi. Che rimpianti nella farfalla per quella vita modesta e adagiata comodamente del verme. Io conobbi un gobbo che aveva tanto bene attrezzato il proprio spirito intorno alla protuberanza che aveva nella schiena che sarebbe stato un uomo perduto se avesse potuto curarla. Era il gobbo piú spiritoso di Trieste... Ma egli qui proprio non c’entra.

Io fra i due, insomma, stavo benissimo. Orazio m’amava perché tentavo di apparire simile a lui e Antonia perché calcolava non ci sarei mai riuscito.

Curioso il fiuto delle donne. Tanti amici di Orazio giravano per quella casa a cui si arrivava dalla caccia, dalla pesca o dal ballo ma io sono convinto che gli altri non destavano affatto la curiosità di Antonia. È vero che ciò può essere attribuito alla mia cecità nella quale posso aver somigliato al povero Orazio che non s’accorse come ero io prediletto.

Ma questa predilezione era divisa da ambedue e forse perciò egli non ne era colpito. Egli mi burlava volentieri come debole, mite, poco accorto, e lei lo imitava con piccole variazioni (oh, dolcissime!), mi metteva addosso le bianche mani per mettere a posto la mia cravatta e s’accompagnava lui per deridermi ma per farlo meglio m’avvicinava la bocca dai piccoli denti, niente di perfetto ma bianchi come appena usciti dall’alveolo, sulle gengive dal giusto colorito (Dio mio! che cosa è il colorito giusto nel nostro organismo?), scoperte solo dal riso che l’obbligava ad aprire le labbra rosse e sottili. A lui sembrava la stessa musica cui egli avesse data l’intonazione e anche a quella sempliciona di Antonia forse sembrava cosí. Ma insomma in presenza di Orazio noi arrivavamo spesso a toccarci. A me piaceva prenderla per il polso per trattenere una mano che minacciava la mia faccia o anche le mettevo una mano sul petto per tenerla lontana da me, arrivando ad una cosa soffice, resistente, una forma sempre sorprendente piú che la faccia, le gambe o la schiena che certo servono ad altri scopi.

Ma anch’io ero d’accordo con Orazio che non bisognava insidiare la donna altrui. Questa era la base, la solida base del