Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/233

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si frange sul muro di cinta ed io sento degli odori indistinti che gridano tutti insieme e dànno un frastuono che mi fa impazzire. Oh! Potessi almeno arrivare al luogo là sul muro dove gli olezzi sono ancora divisi! Argo ha bisogno di sapere. Non è un gatto cui basta celarsi. Per rompere la noia annuso la catena e il casotto e apprendo solo quello che purtroppo già sapevo, cioè che a quella catena e in quel casotto io ero già stato. E piango di piú allora: Per il passato e per il presente. Non è un odore quello che io comunico alle cose ma è tuttavia evidente. Esse dicono: Sei qua di nuovo e sempre tu: Io alla catena ululo. Grido agli uomini di darmi la libertà e agli olezzi di scendere a me. Gli uomini e gli olezzi che non sanno il dolore non mi danno ascolto.

La catena e la museruola sono solo per Argo. La museruola è un pezzo di preda che non è né coperta né sincera. Io non so che cosa sia. Certo è una muraglia posta fra me e il creato, una nebbia che copre e rende meno distinta la vita.

È ben vero che vicino alla nostra abitazione c’è un cane ch’è alla catena il giorno intero. Ma non ne soffre! Bestia curiosa, quella! Non so il suo nome e credo non ne abbia alcuno. A che cosa gli servirebbe un nome quand’è certo che a nessuno salterebbe in testa di chiamarlo visto ch’egli non potrebbe accorrere: Dorme gran parte della giornata. Quand’è desto s’allontana dalla sua cuccia quanto la catena concede ed è contento di star seduto sulle zampe posteriori ad osservare tutte le cose che non hanno catena.

S’arrabbia solo quando fra le cose che sono senza catena vede me. Non credo mi voglia male. Il poverino non sa meglio e crede che la catena sia una necessità per tutti i cani. La crede una legge. Di solito gli passo accanto senza guardarlo; ma un giorno ch’ero col padrone egli si mise ad urlare ed io temetti che il padrone ascoltasse il suo consiglio di mettermi alla catena. Lo assaltai e, per farlo tacere lo azzannai al collo. Mi trovai la bocca piena di solo pelo cosí ch’egli poté svincolarsi e ribaltarmi. Per fortuna mi riuscí ancora di fare un tale balzo che a lui, trattenuto dalla catena, non fu piú possibile raggiungermi. Allora, da lontano, gli urlai minacce e maledizioni