Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/260

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Alessandro pareva fuori di senno. Aveva levato il berretto perché si sentiva caldo alla testa. Cosí con la faccia congestionata e i capelli grigi e arruffati pareva una maschera. Spiegava a Menina ch’egli era stato in barca quando lui non aveva ancora neppure aperto un occhio. Ma le interruzioni dall’alto lo lasciarono perplesso. Evidentemente, di lassú gli poteva capitare qualche cosa sulla testa e non bisognava offendere quelli che occupavano quella posizione favorevole. Spiegò loro che per far piacere a Menina gli aveva ceduto il posto a poppa e che n’era rimeritato cosí; adesso lasciava che i ragazzi si levassero d’impaccio da soli. Cosí avrebbero imparato. Era strano che la prudenza accompagnasse Alessandro anche nella sbornia. Una giovine donna gli gridò: «No ’l se vergogna de lassar sgobar i fioi?». «Cara, cara!» mormorava Alessandro per rabbonirla e per guadagnare tempo. Poi ebbe un’idea: «Go lassà le done e la vol che me dedica alle barche?». Il riso fu ora tutto in favore di Alessandro il quale s’assise sul banchetto per riposare e, privo d’idee, ripeté pur di non star zitto la sua ultima frase.

Infine la barca si svincolò quando l’altra barca e la gondola si ritirarono. Allora procedette attraverso allo stretto Rio con la prora innanzi. Si camminava piano e nel tepore del vino e del giugno Alessandro s’addormentò.

Di quell’epoca a Marianno che passava tutto il suo tempo in bottega e nelle strette Calli non rimase alcuna impressione sia di bellezze naturali che artistiche. Quella sera nella luce crepuscolare sentí la bellezza modesta e persino rustica nella sua serietà del vasto Rio di Noal. Fu un’impressione di pace e di sollievo nel giovinetto cuore. Non parlò mai di quel Rio perché a lui parve che quel sentimento fosse stato ispirato unicamente da un suo speciale, felice stato d’animo. “Come sono bello!” pensò.

Poi lui e Menina decisero di lasciare Alessandro a smaltire la sua sbornia in barca e s’allontanarono rincorrendosi nelle Calli tanto piú oscure del vasto Rio.