Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/274

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essere sulla quarantina, alquanto grasso e floscio, una faccia rotondetta, mite, con due buoni occhi azzurri un po’ incerti. Cimutti lo salutò sorpreso di vederlo alzato e gli disse: «Giusto pensavo che gaveria podesto pensar a stivar i barili nel magazzen...». L’altro lo interruppe: «Altro che stivare i barili! Mi sono ricordato che l’acqua cala e che iersera abbiamo dimenticato di tirar fuori la barca. Se ritardiamo ancora ci avviene come un mese fa che fino alle 10 siamo rimasti senza barca». Cimutti che aveva benché rispettosamente sempre una tendenza all’obbiezione: «Oh! l’acqua cresce!». Il freddo e il dispiacere di aver dovuto abbandonare sí di buon’ora il letto resero impaziente il signor Giulio. Divenne parolaio perché uso a vincere la lieve resistenza che sempre incontrava in Cimutti: «Andiamo! Va subito alla cavana! Che cosa parli dell’acqua che non l’hai ancora vista? Sei sempre fatto cosí, tu! Se avessi potuto fidarmi di te avrei potuto dormire tranquillamente! Ma adesso, poi, che ti ho avvertito, non perdere tempo». E s’infuriò vedendo che Cimutti si dirigeva dalla parte opposta della cavana. «Ebbene! Se non vuoi tirare fuori la barca tu, la tirerò io!» E s’avviava! Cimutti, fu alla riscossa: «Vado a tor el remo sotto la tesa! Nol vorrà miga che voga con le man!». Il signor Giulio fu interdetto: Aveva data prova di tanta previdenza ed ora gli veniva giustamente rinfacciato di obliare che per movere una barca ci voleva il remo! Cimutti ritornava già dalla tesa col remo sulla spalla col suo passo breve e veloce. Il signor Giulio lo seguí. Era il suo lavoro principale quello di star a vedere il lavoro altrui. Inoltre doveva ora guadagnare tempo. Non voleva destare né la moglie, la signora Anna, né i figliuoli prima delle sette. Egli doveva perdere tempo. Poi ricordò che bisognava levare anche la gondola dalla cavana perché ce n’era bisogno alle 8. Seguí piú lentamente Cimutti attraverso il lungo prato popolato da alberelli alquanto deboli. Trovò che Cimutti aveva deviato dalla cavana e s’era recato alla spiaggia. Stava a guardare l’acqua. Vi gettò un fuscello di paglia per vederlo trasportare. «Cala! Cala infatti! Ma come?» e si fece meditabondo quasi avesse voluto provare che il torto era dell’acqua.