Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/316

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comandato di tenermi tranquillo e di non dar segno di vita perché ci sacrificavamo a tante ore di soggiorno nell’umidità di quella botte per truffare gli uccelli sospettosi che molto prima di moversi esaminano la strada che devono percorrere coi loro occhi piccoli ma potenti. Un’altra ragione per odiarli, tanta prudenza. Al di sopra delle lontane montagne mi parve che il cielo cominciasse a sbiancarsi. Era l’alba? Ed io mi facevo inquieto. I processi lenti mi spazientano. Come potevo accelerare quello durante il quale dovevo restare là in piedi in un posto tanto incomodo? Quel Cima! Avrebbe potuto procurarmi una botte piú grande e metterci dentro almeno una sedia. Tentai di guardare il mio orologio. Era quello un modo di far camminare piú presto il tempo. Ma tutto il chiarore di quelle stelle immote che mi guardavano, esempio enorme di pazienza, non bastava ad illuminare il piccolo quadrante. E mi venne un’idea: Potevo cessar di fumare ad un’ora che non conoscevo. Era un proposito del tutto nuovo e ch’era piú difficile di rompere. Non piú calcoli, non piú termini. Si partiva da un punto ignoto per arrivare ad un altro punto ignoto lontanissimo.

Studiai da quale parte venisse il vento e m’appoggiai su quella parte della botte. Accesi con sicurezza lo zolfanello.

E allora avvenne una cosa enorme. Il Cima mi tirò addosso. Sentii il fischio dei pallini intorno alle mie orecchie. Mi colse un’indignazione enorme. In quell’epoca tale indignazione colpiva tutti coloro che cercavano d’impedirmi l’ultima sigaretta. Si può figurarsi come mi sentii dinanzi ad un intervento simile. Non ci pensai due volte. Invece che rispondere alle insolenze che ora il Cima mi lanciava, gli gridai: «Io t’ammazzo». Puntai lo schioppo su lui e sparai.

«Imbecille» urlò il Cima «che fai?»

«E tu che facesti?» risposi io.

«Ma io so tirare.»

«Se non chinavo a tempo il capo avrei avuto un pallino nell’occhio.»

«Io ho il cappello forato» e saltò dalla botte per portarmelo a far vedere.