Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/326

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Ma non vorrei dirne troppo male. Prima di tutto è il padre del mio Umbertino eppoi lasciò ad Antonia una bella sostanza.

Volevo soltanto dire che non intendevo bene perché Antonia si fosse innamorata di lui. Eppoi non intesi perché Antonia restasse tanto attaccata a lui, e non pensasse a tradirlo benché la cura di dimagramento ch’egli aveva intrapresa non fosse riuscita. Insomma l’evoluzione della carne è un grande mistero. Quando mi dicono che la storia umana si ripete m’è facile di crederlo: Si ripete ma non si sa dove. Là è la sorpresa. In casa mia potrebbe oggi nascere un secondo Napoleone ed io non me ne sorprenderei affatto. E tutti gli altri direbbero che la storia si ripete quando invece non c’è stato niente che la preparasse.

Tutt’ad un tratto un anno fa il grosso corpo di Valentino si raggrinzò senza dimagrire, la sua faccia si fece piú livida e cominciò a respirare sempre come un pesce fuori d’acqua, ma in certi momenti tumultuosamente quasi urlando. Il dottor Raulli subito s’accorse della gravità della cosa e diede un grido d’allarme. Antonia s’accoccolò presso il letto del marito e di là non si mosse fino alla sua morte.

Carlo, mio nipote, ci spiegò di quale malattia si trattasse: Un invecchiamento precoce. «Improvvisamente, in poche settimane, il suo organismo si fece come è ora il tuo, caro zio. Ma quello che tu puoi sopportare, caro zio, a 70 anni suonati, lui a 40 non poté. Tu, caro zio, hai bisogno di meno aria, di meno circolazione, tutto in te, caro zio, è meno vivo. Perciò puoi vivere... tuttavia.»

A me tutto questo non parve molto logico. Ma non fiatai, anzi mi ritirai in me stesso, nel mio vecchio organismo, per proteggerlo da tanti scongiuri e vivere... tuttavia. Che cosa ne sanno costoro della vita? Il mio pensiero è ora piú vivo di quanto mai fosse stato quello del povero Valentino. Non a me arriva d’ingarbugliarmi in un avvenimento d’importanza minima e analizzarlo piú di quanto lo meriti per abbandonarlo solo quando tutti intorno a me sono mezzo morti dalla noia. Ciò dovrebbe pur provare che la mia respirazione è piú abbondante di quanto fosse stata mai la sua. Ora mi rimpro-