Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/368

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una parola scherzosa priva d’importanza, io perché realmente mi piacque e non m’importava di sapere se fosse detta sul serio o meno. Anche Renata pensava alla legge dell’eredità?

Carlo cui raccontai come al solito tutto per sottoporre al commento della generazione presente quello che io sapevo intendere meno, mi disse: «Ma tu sbagli, zio. Essa non pensa affatto all’eredità. Pensa ai bisogni dell’ora presente».

Io non subito intesi. Finsi però di ridere e quando intesi risi sul serio molto. Poi ci pensai ancora: Forse Carlo aveva ragione ma, nello stesso tempo, potevo aver ragione anch’io. Che cosa sono i bisogni dell’ora presente? Non sono dettati da un’imposizione imperiosa che vuol preparare il futuro?