Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/420

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sempre a tempo di mangiarselo, ma che lui gliel’aveva fatta scappando a tempo.

La terra era solida davvero e Teretti vi aveva preso piede fermo. Era divenuto l’uomo di fiducia del signor Bansi, un vecchio signore ricchissimo che amministrava da sé i suoi beni ed aveva bisogno – abitando una villa lontana dalla città – di persona di fiducia che corresse per lui il giorno intero. A Teretti pareva d’essere divenuto uno di quei piccoli battelli che fanno il servizio interno dei porti e corrono tutto il giorno sú e giú e non gli dispiaceva. Sarebbe stato difficile a lui di trovare altra occupazione e poi era sempre meglio movere le gambe che faticare con le braccia: Almeno si poteva discorrere, pensare ai fatti propri e — sopratutto — fumare.

Il momento piú cattivo della giornata era il famoso quarto d’ora, quello dei conti. Il vecchio signor Bansi era un uomo molto esatto, capace di regalare una lira ma non di dimenticare un centesimo. Voleva che ogni posta portasse il suo vero nome e il povero Teretti usciva ogni giorno con tre bollettini di carta che portavano con la bella, chiara scrittura del Bansi la designazione Famiglia, Campagna e Case. Bisognava che ogni spesa e incasso fossero notati sul bollettino competente e il saldo di tutt’e tre i foglietti dovevano essere identici alla somma di denaro che il Teretti aveva nell’unica tasca in cui si fidava di mettere del denaro. Dapprincipio non v’era giorno in cui non ci fossero delle differenze ma poi il Teretti si abituò anche ai conti e restarono solo gli errori per cui egli metteva nel bollettino Campagna le spese di famiglia o per la casa (un casone in Corso). Adesso fumando e correndo il Teretti si faceva rimprovero di aver messo quella spesa dei semi nel bollettino Campagna mentre gli pareva di aver capito che quei semi erano destinati alla signora che voleva metterli nel suo orticello per provarli e allora erano sprecati e dovevano andare nelle spese Famiglia. È vero che per un errore simile egli non perdeva nulla perché il signor Bansi gli avrebbe dato dell’imbecille per un quarto d’ora dedicato intiero a spiegazioni di contabilità ma poi gli avrebbe stretta la mano con l’antica stima. Ma lo amareggiava. Ecco che lo